Boris Karloff

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  1. Capitano Drake
     
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    Nel 1921, a Tebe, tre archeologi di una spedizione del British Museum scoprono un sarcofago contenente la mummia del sacerdote Imhotep e, uno di questi, leggendo un papiro ritrovato nei pressi della bara, riporta in vita il millenario sacerdote. La mummia fugge con il papiro e prende le sembianze, undici anni più tardi, di Ardath Bey, che, nell'intenzione di riportare in vita la sua antica amata Ankh-es-en-amon, fornisce indizi sull'ubicazione della tomba di lei a un'équipe di archeologi; in Helen Grosvenor, fidanzata di uno degli archeologi cui si era rivolto, vede la reicarnazione di Ankh-es-en-amon e tenterà di tutto per rapirla e sacrificarla durante il rito. La mummia Ardath Bey riesce ad organizzare la cerimonia, ma il tutto viene sventato da Helen implorando la dea Iside: la divinità interviene, eliminando così la mummia e le sue smanie di potere.
    Produzione [modifica]



    In questo primo piano di Boris Karloff è possibile vedere il notevole lavoro svolto dal truccatore Jack Pierce
    Ispirato dall'apertura della tomba di Tutankhamon nel 1922 e dalla maledizione di Tutankhamon, il produttore Carl Laemmle Jr. ingaggiò l'editore Richard Shayer per trovare un romanzo che potesse fornire la base per un film horror a tema egizio, similmente a quanto già era stato fatto ispirandosi ai romanzi Dracula e Frankenstein. Shayer non trovò nulla, ma insieme alla scrittrice Nina Wilox Putnam fece ricerche su Alessandro Cagliostro e scrisse una scaletta di nove pagine intitolata Cagliostro. La storia, ambientata a San Francisco, parlava di un mago di 3000 anni che sopravviveva tramite iniezioni di nitrato. A Laemmle piacque, e assunse John L. Balderston per stenderne il copione. Balderston aveva già contribuito a Dracula e Frankenstein e aveva anche seguito l'apertura della tomba di Tutankhamon per il New York World quando era giornalista. Spostò la storia in Egitto, rinominò il film e diede al personaggio chiave il nome di Imhotep, come lo storico architetto[1].
    Karl Freund, già direttore della fotografia di Dracula, fu assunto dalla Universal solo due giorni prima dell'inizio delle riprese. Egli fece ingaggiare Zita Johann, attrice che si diceva credesse nella reincarnazione. Le riprese del film furono programmate in tre settimane. Nei primi giorni di ripresa si girarono le scene in cui Boris Karloff (Imhotep) usciva dal sarcofago. Il trucco fu affidato ancora una volta a Jack Pierce, il quale iniziava la trasformazione di Karloff alle 11 del mattino applicando il cotone, il collodio e il cerone di gomma sul volto dell'attore, creta per i capelli ed il confezionamento delle bende di lino trattate con un particolare acido. Questo lavoro si concludeva alle 7 della sera.
    Seguiti e remake [modifica]

    Diversamente da Frankenstein e Dracula, ed altri film horror seguenti della Universal, questo film non ha dei seguiti, ma piuttosto fu semi-rifatto nel film The Mummy's Hand (1940), e nei suoi sequel, The Mummy's Tomb (1942), The Mummy's Ghost (1944), The Mummy's Curse (1944), successivamente imitati negli anni 50 Il mistero della piramide. Questi film erano incentrati sulla mummia Kharis.
    Nei tardi anni cinquanta la britannica Hammer Film Productions riprese il tema della Mummia, cominciando con La mummia (1959), il quale, piuttosto che un remake del film del 1932 con Karloff, è basato sul film della Universal The Mummy's Hand (1940). I seguiti del film della Hammer sono Il mistero della mummia (1964), Il sudario della mummia (1966) e Exorcismus - Cleo, la dea dell'amore (1971) — essi non sono legati ai precedenti né fra di loro.
    Il film del 1999 La mummia è il remake ufficiale del film del '32; prodotto dalla Universal, anche questo film ruota attorno al personaggio di Imhotep, resuscitato dal Libro dei Morti negli anni venti cerca di riportare in vita la sua amata Anck-su-namun, seguendo però lo stile di un film di avventura/azione legato al fantasy, e sviluppandosi da una storia diversa. Il film del 1999 presenta due seguiti (La mummia - Il ritorno e La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone) e due spin-off (Il Re Scorpione e Il Re Scorpione 2 - Il destino di un guerriero).
    Critiche [modifica]

    Così il Los Angeles Times: «Il mantello dello scomparso Lon Chaney riposa ora sulle spalle di Karloff, il cui empio ritratto del film - con l'aiuto di un magnifico trucco - lo trasforma da grande caratterista in attore di prima grandezza.»[2]
    Doppiaggio [modifica]

    Quando iniziarono ad apparire i primi film ridoppiati da parte della Rai, con grande disappunto dei puristi, La Mummia fu un caso atipico e forse unico. Non venne ridoppiato nelle voci, ma vennero rifatte le parti dove c'era il commento musicale. Curiosamente quando c'era il dialogo era possibile sentire il commento musicale originale, ma non appena gli attori smettevano di parlare partiva il commento musicale rifatto (totalmente diverso, in quanto composto da suoni elettronici). La Rai si giustificò per questa serie di ridoppiaggi sostenendo che le pellicole erano degradate e la qualità audio non era più accettabile. Questa versione venne anche commercializzata in VHS. Nelle successive edizioni DVD il doppiaggio invece è stato completamente rifatto.(Fonte Wiki)



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